La Perugia che non ti aspetti
Edificata sul Colle del Sole e Colle Landone, Perugia fu un insediamento degli Umbri sin dalla Preistoria. Conquistata e rifondata dagli Etruschi, la città conserva ancora l’impronta di un tessuto urbano risalente a quell’epoca miscelato con le tipiche architetture medioevali.
Grazie alla sua collocazione a circa cinquecento metri d’altitudine, Perugia offre diversi punti da dove godere di un incomparabile panorama sul territorio circostante.
Caratterizzata sia da una preziosa Università tra le più antiche d’Italia e da un’Accademia di Belle Arti tra le più longeve al mondo che richiamano studenti da ogni parte del pianeta, la città è altresì nota per ospitare una delle industrie cioccolatiere più famose a livello internazionale e ospita ogni anno l’Eurochocolate, una rassegna mondiale che vede eventi organizzati da industrie del settore e maestri cioccolatieri che si sfidano a colpi di cacao.
Se non visiterete Perugia richiamati da un’altra famosa kermesse artistica che è l’Umbria Jazz, potete esplorare il capoluogo dell’Umbria per conoscerne tutto il suo splendore senza dimenticare che la gastronomia locale è davvero di prim’ordine e realizzata con prodotti a chilometro zero e specialità alimentari come il tartufo nero locale, gli insaccati della Valnerina, i prodotti caseari provenienti da caseifici artigianali del territorio, le celebri lenticchie di Castelluccio e molto altro ancora.
Praticamente a Perugia troverete quanto necessario per soddisfare la vostra voglia di conoscere ed ammirare opere d’arte, architetture e panorami così come una destinazione capace di saziare anche i buongustai.
Cosa non perdere
Ogni guida turistica vi suggerirà le mete tipiche da visitare una volta arrivati a Perugia come il Palazzo dei Priori, la Fontana Maggiore, Corso Vannucci, la Cattedrale di San Lorenzo, l’Acquedotto romano e via dicendo, per cui eviteremo di consigliarvi luoghi e monumenti che appaiono scontati e vi indirizziamo su delle vere e proprie chicche da non perdere per implementare quanto ovviamente andrete a visitare.
Uno dei maggiori rappresentanti dell’arte del quindicesimo secolo fu Bernardino Betto, ancor più noto sotto il nome del Pinturicchio e un altro maestro della pittura fu Pietro Vannucci, soprannominato il Perugino che fu insegnante di Raffaello e uno dei creatori del Rinascimento Italiano.
Se siete curiosi di conoscere il loro aspetto dovrete raggiungere il vicino borgo di Spello e visitare la cappella Baglioni che è uno dei lavori più noti del Pinturicchio in quanto si tratta di un vero ciclo di affreschi. Cercate le storie di Maria e Gesù e troverete dipinto nella scena come un quadro, l’autoritratto del pittore che aggiunse anche una iscrizione con il suo nome.
Il Perugino utilizzò lo stesso sistema ma in un altro luogo che è il Collegio del Cambio dove cercando nella Sala delle Udienze, avrete modo di ammirare pareti da lui affrescate. Su di un pilastro dipinto, campeggia una cornice al cui interno c’è l’autoritratto dell’artista e una iscrizione dove si autocelebra.
Si dice che nella Cattedrale di San Lorenzo, all’interno di una cappella, sia conservato l’anello da sposa della Madonna. Si troverebbe dentro ad un prezioso reliquiario costituito da ben due casseforti che si trovano a ben otto metri d’altezza per le quali occorrono 14 chiavi per aprirle. Il problema è che queste chiavi sono dislocate in alcuni edifici storici presenti a Perugia e che questa scelta fu fatta per rendere arduo il compito di aprire le casseforti. Se vi recate alla Cattedrale il 29 e 30 luglio di ogni anno, avrete modo di vedere questo anello perché viene mostrato al pubblico durante la Festa dell’Anello. Se si tratti di una leggenda oppure se è una realtà, solo i fedeli potranno stabilirlo.
Nelle vicinanze di Perugia si trova Borgo Bello dove si eleva la Basilica di San Domenico impossibile da non notare dal momento che l’edificio è lungo circa cento metri. A tanta imponenza esterna però, seguono degli interni decisamente scarni e vuoti se si esclude una caratteristica che stupisce i visitatori. È un finestrone databile al quindicesimo secolo che campeggia sull’abside e che con i suoi 23 metri di altezza, è una delle più grandi finestre risalenti al Quattrocento. L’interno è finemente istoriato e fa concorrenza, per estensione e bellezza, addirittura al finestrone che si trova nel celebre Duomo di Milano.
Non perdete l’occasione di visitare la Chiesa di San Costanzo soprattutto se siete nubili in cerca di marito. Dice una leggenda che circola a Perugia dalla notte dei tempi che proprio le giovani ragazze per trovare fidanzato dovevano recarsi in chiesa durante la festa che si fa in onore del Santo perché in questo modo, avrebbero avuto la certezza di maritarsi entro l’anno se San Costanzo avrebbe fatto loro l’occhiolino. In effetti non c’è nulla di sovrannaturale ma solamente un gioco di luci ed ombre che, in alcuni momenti particolari, fanno apparire il Santo fare l’occhiolino a chi lo guarda in quel momento.
Una tra le più antiche biblioteche del nostro Paese si trova a Perugia e risale alla fine del sedicesimo secolo quando Prospero Podiani, regalò la sua raccolta di oltre diecimila tomi alla città di Perugia.
Andare a Perugia e non scattare foto dell’incredibile panorama è veramente insolito. Oggi, non è necessario essere appassionati di fotografia e possedere una macchinetta digitale per immortalare delle belle foto dal momento che la maggioranza delle persone dispone di uno smartphone corredato di ottiche più o meno importanti.
Semmai il problema è da dove scattare foto veramente coinvolgenti? Questi i nostri suggerimenti.
1. I Giardini Carducci offrono diverse possibilità. Dalla parte sud si può ammirare la valle del Tevere, la valle Umbra, il monte Subasio e parte dell’Appennino umbro dove si riconosce monte Vettore.
Dalla parte che fa angolo con viale Indipendenza si possono ammirare i colli del Trasimeno e l’Amiata. Dal lato che si trova in prossimità del Tempio Sant’Angelo si può arrivare al Cassero e godere di un panorama globale.
2. Porta Sole offre la panoramica della medioevale cinta muraria e di piazza Grimana e sullo sfondo monte Tezio.
3. Dal Pincetto è possibile vedere il monte Inginio a Gubbio e una parte dell’Appennino umbro.
Oltre la cioccolata anche le famose Tovaglie Perugine
Sin dall’antichità l’arte tessile ha fatto parte della vita artigiana di Perugia che, dal dodicesimo secolo, ha fatto conoscere la città come vero polo produttivo.
Nei secoli quattordicesimo e quindicesimo, nascono e si commercializzano le famose Tovaglie Perugine, sapientemente realizzate a mano utilizzando esclusivamente una base di tela di lino bianco avente un’armatura chiamata ad occhio di pernice sulla quale venivano poste bande supplementari di colore blu indaco di cotone.
A quei tempi si chiamavano pannilli alla peroscina ed ebbero così tanto successo da essere venduti in tutti i Paesi europei durante il Medioevo ed il Rinascimento. Grazie alla loro qualità, le Tovaglie Perugine riuscirono a superare indenni il momento di crisi che colpì l’intero comparto tessile durante il sedicesimo secolo anche se la tradizione, fu continuata solo a livello casalingo e non più industriale.
L’arte tessile custodita così gelosamente per non mandarla persa, tornò in voga nel diciannovesimo secolo, quello della rivoluzione industriale proprio sfruttando l’imprenditorialità del periodo che vide rinascere scuole e laboratori dove venne propagata questa conoscenza.
Le Tovaglie Perugine vengono ancor oggi prodotte sfruttando settecenteschi telai manuali a pedali che permettono la realizzazione di tessuti lavorati ad occhio di pernice oppure a semplice armatura. Come allora, la decorazione si sviluppa con motivi geometrici o figure di animali o frasi, solamente sui bordi e viene fatta con trame supplementari di cotone che si alternano alle fasce di colore blu.
Se un tempo questi filati venivano utilizzati solamente in contesti sacri e religiosi, nel ventesimo secolo ci si è indirizzati anche ad una destinazione domestica come quella di apparecchiare la tavola per certe importanti circostanze.
Da tenere presente che la lavorazione è totalmente manuale e questo determina lunghi tempi di lavorazione.
L’Ex chiesa di S. Francesco delle Donne nel centro storico è sede di un laboratorio dalle storiche origini e proprio per questo è inserito nel Sistema Museale regionale come ""struttura d'interesse per la fruizione pubblica"" diventando Museo-Laboratorio aperto al pubblico."
Noi abbiamo dedicato proprio a Perugia un set di piatti che racconta l’architettura della Fontana maggiore, sono realizzati in gres e hanno un decoro lineare e sofisticato, sarà in grado di portare un po' della bellezza umbra sulla vostra tavola.
I piatti dedicati e Perugia e alla sua bellissima fontana li potete acquistare direttamente sul nostro e-commerce
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